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Le nuove mille vite del fumetto: dalle inchieste alla narrazione del quotidiano
07 giugno 2022

Le nuove mille vite del fumetto: dalle inchieste alla narrazione del quotidiano

Fino a poco tempo fa, era opinione comune considerare i fumetti "roba per bambini". Se si fosse chiesto a qualcuno di dire il nome di un fumetto, probabilmente la maggior parte delle persone avrebbe risposto Topolino.

Prima della pubblicazione del numero d’esordio di Topolino libretto, in realtà (uscito nell’aprile del 1949), le edicole italiane erano piene anche di altre proposte editoriali. Nel 1908, per esempio, arrivò il Corriere dei Piccoli, con personaggi iconici come il Signor Bonaventura di Sergio Tofano. Nel 1938, invece, la casa editrice Universo lanciò L’Intrepido, che proponeva storie avventurose. E poi ci fu il noto Dick Fulmine degli anni ’30 e ’40, una delle tante proposte del periodico L’Audace. 

Un mare di fumetti (italiani)

Rimanendo in Italia, un'altra rivista a fumetti destinata a un pubblico adulto è Linus, nata nel '65 e tutt'ora in edicola. Fra le sue pagine arrivarono personaggi iconici come i Peanuts - per la prima volta nel territorio italiano -, Braccio di Ferro, Valentina, Dick Tracy, Corto Maltese e Coco Bill.

Alla fine degli anni '40 iniziava anche l’avventura di Giovanni Bonelli con il ranger Tex Willer (1948). Nel corso degli anni, la Bonelli Editori lanciò personaggi entrati nell’immaginario collettivo: Zagor, lo Spirito con la scure (1961); l’archeologo Martin Mystère (1982); Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo (1986); l’agente speciale Nathan Never (1991); la criminologa Julia (1998).

Si posson citare tanti altri maestri italiani del fumetto: Benito Jacovitti, il "papà" del già citato Cocco Bill; Hugo Pratt, l’ideatore di Corto Maltese; Guido Crepax, il creatore di Valentina; Guido Silvestri - in arte Silver -, il demiurgo dell’universo di Lupo Alberto; Altan, il padre del cane a pois Pimpa. Importantissimo fu anche il contributo delle sorelle Giussani, che nel 1962 crearono Diabolik.

Tornando a Topolino, spesso ingiustamente sminuito, bisogna ammettere ci ha regalato delle storie formative entrate nella storia e nel cuore di tanti, grazie anche al contributo di artisti del calibro di Romano Scarpa, Giovan Battista Carpi, Giorgio Cavazzano, Silvia Ziche e Rodolfo Cimino.

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Il fumetto in tv

Si cercò di proporre il fumetto anche nel medium televisivo, ma il successo - a parte pochissimi casi degni di nota - fu scarso. La trasmissione più celebre fu senz'altro SuperGulp!, trasmessa su Rai Due dal 1977 al 1981. Nel programma venivano mostrate le tavole dei fumetti in successione, con le battute lette dai doppiatori. Tra i collaboratori di SuperGulp! c’erano Bonvi, Silver, Sergio Bonelli, Hugo Pratt e Bruno Bozzetto. 

Importante fu l’apporto del vignettista Dino Manetta, che negli anni ’80 lanciò la “vignetta in diretta”. Realizzò le sue opere in note trasmissioni della Rai, come Domenica In e Il Processo del lunedì. Famosa la sua collaborazione, nei primi anni ’90, con l’edizione delle 19:00 del Tg3, in cui rappresentava in chiave satirica una notizia del telegiornale. Da citare anche la serie Eppur si muove, trasmessa su Rai Due nel 2005 e realizzata in tecnica mista, in cui Sergio e Francesco Manfio interagivano con personaggi animati. In ogni puntata, i due protagonisti spiegavano le fasi realizzative di un cartone animato.

Vignetta di Manetta tratta dal Tg3 delle 19:00 del 12 gennaio 1990

Alcuni personaggi furono utilizzati anche per degli spot pubblicitari. Nel 1986, per esempio, la Clear lanciò una campagna in cui alcuni disegnatori famosi come Milo Manara, Andrea Pazienza e Guido Crepax realizzarono delle strisce con protagonista il noto shampoo antiforfora.

Il detersivo Soflan, per diversi anni, ebbe come protagonisti Snoopy e tutti i suoi amici. Spesso il focus era sulla coperta di Linus, che veniva usata come espediente per dimostrare la validità dell’ammorbidente. I Simpson, invece, furono protagonisti di uno spot del 2008 realizzato per promuovere la seconda serie del furgoncino Renault Kangoo. Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie entrano in un concessionario a causa della pioggia, e qui scoprono i pregi del minivan francese.

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La crescita del mercato dei fumetti in Italia

Un panorama ampio e differente, quindi, che a causa di sbagliati retaggi culturali tramandati nel tempo viene racchiuso nella categoria dei prodotti destinati a un pubblico composto da ragazzi, alla stregua di passatempi privi di contenuti significativi. Ma, finalmente, l’importanza dell’utilizzo dei fumetti nella divulgazione di storie e fatti d’attualità sta ottenendo i giusti riconoscimenti.

Secondo i dati raccolti dall’AIE – Associazione Italiana Editori –, il mercato dei fumetti in Italia fa registrare crescite rilevanti. Nel 2021, i titoli pubblicati sono aumentati del 19,1% rispetto all’anno precedente, con 3.272 novità contro le 2.748 proposte nel 2020. Confrontati coi numeri di vent'anni fa, il risultato è ancora più sorprendete: la crescita è stata del 976,3% (304 titoli usciti nel 2001 contro 3.272 titoli pubblicati nel 2021). La scelta di proporre i fumetti anche nelle librerie di varia e in altri canali di vendite è stata decisiva.

In Italia, la platea dei lettori di fumetti raccoglie circa 9 milioni di persone, ovvero il 18% della popolazione. Nel 2019 erano 7,28 milioni, mentre nel '96 quasi 4.

L’archetipo del lettore italiano è un maschio tra i 18 e i 24 anni, appassionato di fumetti sin da piccolo. La media dei fumetti letti ogni anno è di 17,5 volumi, e i fumetti sono la posizione più alta del podio inerente alle categorie di testi più acquistati. A seguire c’è la narrativa straniera, con 9,2 milioni di copie vendute, e la categoria dei testi destinati alla fascia 0-5 anni (8,5 milioni di copie).

Tirando le somme, nel 2021 sono state vendute 11 milioni di copie di fumetti, registrando un +134% rispetto all’anno precedente.

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Un esempio pratico: il Salone del libro 2022

Il fumetto non ha nulla da invidiare ai libri "classici", ma ne potenzia i linguaggi, grazie alle immagini e ai disegni in grado di riportare con più fedeltà i sentimenti e le emozioni dei protagonisti. Il fumetto è utilizzato per raccontare storie o fatti legati all’attualità, alla società e ai personaggi storici, come se si fosse davanti a una classica inchiesta giornalistica.

Nell’ultima edizione del Salone del libro di Torino, questo cambiamento di vedute è stato ancora più palese. Tantissime le novità a tema fumetto: Zerocalcare ha presentato No sleep till Shengan, opera che parla degli Ezidi, una minoranza del Kurdistan che da anni subisce discriminazioni; la giornalista Giuliana Sgrena, nell’opera Giuliana Sgrena - Baghdad, i giorni del sequestro - realizzato assieme a Irene Carbone -, ha raccontato la sua esperienza da inviata nelle zone di guerra, compreso il suo rapimento nel 2005 in Iraq. Daniel Cuello ha presentato Le buone maniere, incentrato sulla solitudine e le gabbie fisiche e mentali.

Non solo novità, ovviamente, ma anche riadattamenti di romanzi del passato. È il caso di Despero, opera dello scrittore Gianluca Morozzi, oggi riproposto come graphic novel. Caso similare è quello della conversione a fumetti del noto romanzo di Elena Ferrante, L’amica geniale.

Non si può parlare di una storia prettamente a fumetti, ma L’uomo con la faccia in ombra, scritto da Tito Faraci ed edito da Feltrinelli, è un testo utile per sceneggiarli. Attraverso la sua decennale esperienza, infatti, Faraci racconta il suo metodo per l’impostazione e la narrazione delle storie "a nuvolette", arricchendo la guida con aneddoti di vita vissuta.

Inoltre, nel corso degli ultimi anni, diverse case editrici hanno lanciato le loro collane a fumetti, fra cui anche Minimum Fax. Al Salone, poi, erano ovviamente presenti le case editrici di soli fumetti, fra cui Shockdom, Bao e BeccoGiallo.

Una delle novità più importanti, però, è stato il debutto della rivista La Revue Dessinée Italia, ispirata all’omonimo giornale francese pubblicato dal 2013. Questo trimestrale si pone l’obiettivo di raccontare, tramite inchieste a fumetti realizzate in tandem da giornalisti e disegnatori, fatti poco trattati o anniversari importanti. Nel numero d’esordio si parla dell’alta velocità Torino-Lione, dell’emergenza climatica, del narcoterrorismo, del calcio sociale, del fenomeno Onlyfans e delle possibili coltivazioni di patate su Marte.

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Il fumetto è un prodotto culturale degno quanto i libri

Oggi, grazie anche all’avvento dei social network, tantissimi artisti hanno trovato un territorio utile per esprimere le loro idee e proporre i propri lavori. Inoltre, il Web ha permesso un confronto accrescitivo tra maestri e neofiti, spesso permettendo a perfetti sconosciuti di ritagliarsi un’ampia fetta di fedelissimi.

Uno degli esempi più virtuosi è il collettivo SputnInk. Questo progetto, che racconta in chiave satirica la realtà quotidiana, vede protagonisti diversi talentuosi vignettisti, come Alagon (Virginia Cabras), Antonio Cabras, EnneEsse (Natale Surace), Befeldo (Fabio Giorgi), Vanessi (Piero Vanessi) e Giancarlo Covino. Pochi mesi fa hanno pubblicato la loro prima opera collettiva, Storie da un altro spazio, in cui alcuni componenti raccontano, secondo il loro stile, la storia della piccola Cuna, salvata dai genitori perché il loro pianeta era vicino all’autodistruzione.

Quest’ampia panoramica, insomma, ha dimostrato come il fumetto sia un tipo di letteratura dalle mille sfaccettature, in grado di raccontare il quotidiano in tutti i suoi lati, da quelli più comici a quelli più intensi. Una modalità narrativa in grado di riportare fedelmente non solo le azioni dei personaggi, ma tutto il campionario dei loro sentimenti ed emozioni - e non abbiamo toccato l'universo del manga, che è un mondo vasto tanto quello del fumetto occidentale.

Il noto sociologo e accademico Umberto Eco, espaserando il concetto, scrisse: “Quando ho voglia di rilassarmi leggo un saggio di Engels, se invece desidero impegnarmi leggo Corto Maltese”. Eco, tra l'altro, fu il precursore dell’analisi del fumetto come mezzo utile per la comunicazione di massa, proponendo diversi saggi e scritti sul tema.

É giusto che il fumetto abbia lo spazio che si merita, perché è una delle modalità più attuali e attraenti per chi non riesce a leggere un libro classico. Senza contare che riesce a rappresentare la realtà in tutte le sue forme e colori, anche solo con una vignetta.

Raffaele Pitzalis

Raffaele Pitzalis

Il mio accento sardo mi precede. Conosco fin troppo bene gli oggetti e gli eventi mediatici antecedenti al 2000. Le mie passioni? Automobili d'epoca, gastronomia, televisione e riviste del passato. Disegno fumetti (Car Crash Fumetti sono io) e fotografo auto per strada. Non ho un abbonamento Netflix però conosco quasi a memoria tutte le puntate de Il Commissario Rex e di Squadra Speciale Cobra 11.

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